Quando venere sorse dalle acque ,leggevo un libro del sign BROWN. seduto sulla poltrona azzurra. La foto e' stata scattata un attimo dopo
Ulisse arrivo' che era l'alba , non vi erano ne canti ne amici , ne suoni ,ne voci di giovani belle. Ulisse ritorno' al mare . Cercai di farmi scorgere , gridai il suo nome Egli non mi udi,' ne mai mi vide Argo
Circe e Nausica , sedevano al fianco , parlando di Ulisse , i loro occhi al mare. Minerva aveva un giorno annunziato il suo ritorno . Ma molti e molti anni erano passati . A loro non visto , bianchi i capelli si era fatto per lui difficile separarle nel ricordo , anche se dell'una amava sognare l'audacia . dell'altra il pungente odore di alghe marine . Ulisse il saggio non fece piu' ritorno , ma con WhtasApp continuo' ad inviare foto di un selfie fatto molti molti anni prima
Si era un giorno spinto molto lontano. Penelope lo aveva visto ,tra azzurro ed azzorro ,con vogare lento e continuo ,sciogliere un infinito tramaglio. Andare ,andava ,Andare, certo che anche il mare, come la vita avesse una sua fine . Telemaco lo sorprese , ancora con quel lungo infinito filo tra le dita che continuava a svogersi , senza inciampi onda dopo onda .dopo onda. L'I-phone vibrava ancora sul lato destro ( BABBO QUI SI DEVE ANDARE A CENA)
Cio' che lo aveva fatto convinto ,era stata la voce tranquilla e sicura di Penelope . Ulisse guardava verso l'infinito lontano , lei sorrideva tra le mani l'ultimo modello di i-phone Fu cosi' infatti , che egli raccolse amici e parti' per le colonne d'ercole dai ricordi di argo
Eolo aveva regalato un libro ,alla piu' bella delle sue figlie . Ella leggeva e rileggeva , le infinite pagine ,mai stanca mai in pace. Spesso udiva grida di guerra , urla di panico ,il suono del frangersi eterno del mare sulla riva . Ma sopra ogni cosa ella sognava il suo volto . Quando il nafrago fu trovato sulle coste dell isola, ella lo riconobbe ed amo'. Si racconta , come alcuni mesi piu' tardi , il padre trovovasse un telefonino , leggibile un sms della marina italiana , scrtto in lingua araba { tenete duro siamo a sole due miglia da voi}. Cosi' EOLO ,scopri' di essere nonno del figlio di un migrante libco -- Dalle memorie di una tartaruga di marre
Sin da piccolo ulisse , amava sedere sulla riva del mare . Quasi presago del suo destino. Amavo guardarlo e sognare con lui Dai racconti di Argo
Mentre il vento lo spingeva sempre piu' lontano , Ulisse sognava il porto di Itaca . Ormai in vista della montagna del Purgatorio , egli non temeva tanto la forza degli enormi frangenti , quanto il comprendere ,che mai avrebbe piu' camminato , fianco al fianco , Penenelope nel tramontare del sole . Io argo , lo attendo ancora sdraiato sul vecchio cordame , del peschereccio IL MIGLIORE
Quando venere sorse dalle acque ,leggevo un libro del sign BROWN. seduto sulla poltrona azzurra. La foto e' stata scattata un attimo dopo
Ulisse arrivo' che era l'alba , non vi erano ne canti ne amici , ne suoni ,ne voci di giovani belle. Ulisse ritorno' al mare . Cercai di farmi scorgere , gridai il suo nome Egli non mi udi,' ne mai mi vide Argo
Circe e Nausica , sedevano al fianco , parlando di Ulisse , i loro occhi al mare. Minerva aveva un giorno annunziato il suo ritorno . Ma molti e molti anni erano passati . A loro non visto , bianchi i capelli si era fatto per lui difficile separarle nel ricordo , anche se dell'una amava sognare l'audacia . dell'altra il pungente odore di alghe marine . Ulisse il saggio non fece piu' ritorno , ma con WhtasApp continuo' ad inviare foto di un selfie fatto molti molti anni prima
Si era un giorno spinto molto lontano. Penelope lo aveva visto ,tra azzurro ed azzorro ,con vogare lento e continuo ,sciogliere un infinito tramaglio. Andare ,andava ,Andare, certo che anche il mare, come la vita avesse una sua fine . Telemaco lo sorprese , ancora con quel lungo infinito filo tra le dita che continuava a svogersi , senza inciampi onda dopo onda .dopo onda. L'I-phone vibrava ancora sul lato destro ( BABBO QUI SI DEVE ANDARE A CENA)
Cio' che lo aveva fatto convinto ,era stata la voce tranquilla e sicura di Penelope . Ulisse guardava verso l'infinito lontano , lei sorrideva tra le mani l'ultimo modello di i-phone Fu cosi' infatti , che egli raccolse amici e parti' per le colonne d'ercole dai ricordi di argo
Eolo aveva regalato un libro ,alla piu' bella delle sue figlie . Ella leggeva e rileggeva , le infinite pagine ,mai stanca mai in pace. Spesso udiva grida di guerra , urla di panico ,il suono del frangersi eterno del mare sulla riva . Ma sopra ogni cosa ella sognava il suo volto . Quando il nafrago fu trovato sulle coste dell isola, ella lo riconobbe ed amo'. Si racconta , come alcuni mesi piu' tardi , il padre trovovasse un telefonino , leggibile un sms della marina italiana , scrtto in lingua araba { tenete duro siamo a sole due miglia da voi}. Cosi' EOLO ,scopri' di essere nonno del figlio di un migrante libco -- Dalle memorie di una tartaruga di marre
Sin da piccolo ulisse , amava sedere sulla riva del mare . Quasi presago del suo destino. Amavo guardarlo e sognare con lui Dai racconti di Argo
Mentre il vento lo spingeva sempre piu' lontano , Ulisse sognava il porto di Itaca . Ormai in vista della montagna del Purgatorio , egli non temeva tanto la forza degli enormi frangenti , quanto il comprendere ,che mai avrebbe piu' camminato , fianco al fianco , Penenelope nel tramontare del sole . Io argo , lo attendo ancora sdraiato sul vecchio cordame , del peschereccio IL MIGLIORE